Molti anni fa, nel romanzo “Kitchen” una fino ad allora sconosciuta Banana Yoshimoto faceva dire alla protagonista che l’ambiente dal quale giudicava l’intera casa era la cucina. Per molti di noi in effetti è proprio così. Per quanto esistano nel mondo molteplici differenze di carattere geografico e culturale, le sensazioni e i ricordi che ci affiorano quando parliamo della cucina sono in qualche modo universali. Per questo, quando si tratta di ristrutturarla o di progettarla ex novo occorre una particolare attenzione. La forza della cucina in quanto ambiente è infatti quella di racchiudere e proteggere l’unità familiare.
Occorre quindi una valutazione attenta delle proprie esigenze prima di decidere il tipo di intervento più adatto. Solo in questo modo il progetto rispecchierà il nostro stile di vita e porterà alla realizzazione di una cucina “fatta” apposta per noi. Di seguito, oltre ad alcuni suggerimenti di massima, illustreremo alcune delle soluzioni più utilizzate per quanto riguarda la distribuzione degli spazi in una cucina.
Indice
Una visione efficiente
La cucina è un ambiente ad utilizzo intensivo e rappresenta il fulcro multi-funzionale di una abitazione. Gli elementi architettonici ne condizionano e ne ispirano la progettazione. Se da un lato infatti lo stile di una abitazione influisce sulla scelta del tipo di cucina dal punto di vista estetico, elementi come l’impianto idraulico, i pilastri e le canne fumarie pongono delle limitazioni che possono essere però sfruttate per trovare soluzioni originali e efficienti sul piano funzionale. Secondo quanto afferma Terence Conran, autore di “La cucina, il cuore della casa“, il modo in cui essa è organizzata conta più delle dimensioni dell’ambiente. In questo può esserci utile il cosiddetto “triangolo di lavoro”.
Geometria in cucina
II triangolo di lavoro è un concetto nato negli anni Cinquanta e si basa sulle configurazioni che possono assumere in un ambiente i tre elementi di base che compongono una cucina: il piano di cottura, il lavello e il frigorifero. Tenete presente che non esiste una configurazione “giusta” o sbagliata, ma solo quella più adatta a voi. Per scegliere potete basarvi sulla posizione attuale del vostro lavello, visto che, a meno che non abbiate in mente un costoso e radicale intervento di ristrutturazione, si tratta di un elemento “fisso”.
Tutti gli elementi sono sulla stessa “linea” di utilizzo. Il lavello può stare al centro. Si tratta di una soluzione perfetta per ambienti stretti e piccoli. La parete dovrà essere di almeno tre metri di lunghezza e non dovrà avere finestre, per evitare che il vento spenga i fuochi del piano cottura.
Cucina su due pareti contrapposte
Gli elementi base sono distribuiti su due pareti che si fronteggiano, con piano cottura e lavello da un lato e frigo dall’altra. Questa soluzione è adatta anch’essa ad ambienti lunghi e stretti ed è la preferita dai cuochi professionisti. I due “blocchi”
contrapposti devono essere però a distanza utile, per evitare di doversi dividere tra una estremità e l’altra. Bisogna inoltre evitare questa soluzione se la stanza è aperta da entrambi i lati, perché le persone che passano disturberanno chi cucina.
Cucina a Elle
E’ l’ideale per una cucina adatta ad avere tutto sottomano e che accolga, a parte, anche la zona destinata al consumo dei pasti con un tavolo e delle sedie. Lavandino, piano cottura e frigo sono separati dal piano di lavoro.
Cucina a U
Utilizza tre pareti di una stanza per ottenere il massimo spazio di contenimento. Il flusso di lavoro avverrà con spostamenti minimi, purché i tre elementi del triangolo di lavoro siano opportunamente distanziati.
Cucina a isola
Questa soluzione è perfetta per le cucine di grandi dimensioni. L’isola può contenere sia il piano cottura, con relativa cappa, che il lavello. Molto interessanti sono inoltre quegli elementi ad isola in cui uno dei lati accoglie un top per il consumo dei pasti fornito di apposite sedie. In questo modo, chi cucina potrà tranquillamente chiacchierare con i propri ospiti o familiari in attesa di consumare il pasto.