Tutto l’insieme delle operazioni colturali che vengono eseguite quando sono presenti le coltivazioni su un terreno, operazioni eseguite per i scopi piu’ disparati, vengono definite lavori di copertura oppure lavori consecutivi.
Pur trattandosi di operazioni varie e differenti tra loro si puo’ agevolmente sintetizzarne in due punti fondamentali lo scopo: creare o mantenere le migliori condizioni di crescita per le piante e mantenere le migliori condizioni fisiche e di fertilita’ del terreno. Vediamo di seguito singolarmente le principali operazioni che si compiono dal momento in cui vengono interrati i semi fino al pieno sviluppo delle piante.
Una volta immessi i semi nel terreno la cosa importante da fare e’ garantire che si trovino alla giusta profondita’ e che siano a perfetto contatto con il terreno affinche’ emettendo la radichetta questa trovi immediatamente un ancoraggio e un supporto di elementi nutritivi e acqua. Per far questo si procede prima ad una rastrellatura, che ha la funzione di interrare i semi in modo che siano coperti da una giusta quantita’ di terreno, e’ evidente che questa operazione viene eseguita quando si procede alla semina a spaglio, tipo quella che si fa con i semi delle erbacce per il prato. Un altro beneficio non indifferente e’ la possibilita’ di ridurre, entro certi limiti, i danni dovuti dalla voracita’ degli uccelli.
Altra lavorazione e’ la rullatura. Lo scopo principale e’ quello di garantire il buon contatto tra i semi e il terreno, viene eseguita con appositi rulli e anche in questo caso interessa per lo piu’ la semina a spaglio. In un certo senso e’ comunque equiparabile alla pressione del terreno che viene eseguita, anche manualmente, dopo aver interrato semi di dimensioni maggiori.
Quando le piante sono sviluppate una lavorazione molto utile e’ la rincalzatura, che consiste nel avvicinare al colletto della pianta una certa quantita’ di terra. Tale operazione viene eseguita con una zappa.
Gli scopi e i benefici della rincalzatura sono diversi, di contro vi e’ una aumentata evapotraspirazione del terreno come conseguenza di un aumento della superficie dello stesso che viene esposta all’aria.
La rincalzatura puo’ essere di aiuto per proteggere le coltura, spesso gli ortaggi, che permangono nel terreno nel periodo invernale, infatti in questo modo si protegge la parte basale della pianta dal gelo. Altro beneficio e’ il favorimento dell’emissione di nuove radici, infatti da un lato c’e’ un approfondimento dell’apparato radicale esistente, dall’altra vi e’ la produzione da parte della pianta di radici avventizie nuove.
Anche per favorire l’imbianchimento di alcuni ortaggi si esegue la rincalzatura, infatti sedani e finocchi, ad esempio, non ricevendo nella parte basale il sole non possono fotosintetizzare e quindi rimangono bianchi, e piu’ teneri.
Ma la rincalzatura serve anche per creare i solchi utilizzati per l’irrigazione per infiltrazione laterale.
Una delle operazioni colturali che vengono eseguite con frequenza e’ la sarchiatura o piu’ genericamente chiamata zappettatura, e consiste nel rimuovere leggermente il terreno sia tra le piante che vicino a queste utilizzando un sarchiatore come questi.
Gli scopi sono diversi, in ogni caso si tratta di una lavorazione molto superficiale e che spesso viene ripetuta piu’ volte.
Al primo posto sicuramente si trova il controllo delle erbe infestanti, infatti grazie alla sarchiatura si puo’ mantenere libero il terreno ed evitare che le infestanti sottraggano preziosi nutrienti alle piante coltivate o che deturpino visivamente il giardino. Segue poi l’aerazione dello strato superficiale del terreno, infatti rompendo la crosta superficiale si migliora sia lo stato gassoso che l’evapotraspirazione del terreno, quest’ultima infatti viene ridotta enormemente.
Infine con la sarchiatura si procede all’interramento dei concimi, eseguendo quella che comunemente viene chiamata concimazione di copertura.
Abbiamo visto tutta una serie di operazioni che riguardavano degli interventi sul terreno, ossia delle lavorazioni piu’ o meno profonde. Una tecnica particolare che invece non comporta un rimescolamento del terreno ma che puo’ comunque considerarsi una lavorazione di copertura e’ la pacciamatura, che gli inglesi chiamano mulch.
Per questa operazione si utilizzano i materiali piu’ svariati, da residui vegetali, alla torba fino ai film plastici. La tecnica della pacciamatura viene molto utilizzata in questi ultimi anni, anche se si ha testimonianza che fosse conosciuta e praticata anche dai romani. Per maggiori dettagli è possibile leggere questa guida sulla pacciamatura pubblicata su questo sito sulla coltivazione.
I principali benefici riguardano il mantenimento di un livello costante della temperatura, sia in inverno che in estate preservando l’apparato radicale dagli sbalzi termici e dai danni delle temperature troppo alte o troppo basse. C’e’ poi un adeguato controllo delle erbe infestanti, qualche anno fa andava di moda la corteccia di pino da utilizzare per evitare la nascita delle malerbe. In orticoltura si preferiscono film plastici di colore scuro che non lasciano passare la luce e che quindi impediscono la proliferazione delle infestanti. Anche nel giardinaggio ornamentale si sfrutta questa possibilita’ avendo cura di coprire questi antiestetici teli con altro materiale.
Un punto a sfavore e’ che tale tecnica e’ conveniente solo per piccoli spazi, tipo aiuole e solo dove sono presenti piante perenni.